Roma, città del potere spirituale e di quello politico, città d’arte e di sogni infranti. La capitale vive un momento storico complesso, ostaggio di malgoverno e della corruzione. Ha accumulato nel corso degli anni un debito di quasi 13 miliardi di euro. La città è sempre più nevrotica e stanca: un cittadino su cinque ha un’età superiore ai 65 anni e i giovani faticano ad emergere. Rappresenta la perfetta sintesi del periodo storico decadente che vive l’Italia, presagio di una triste implosione. Una città simbolo ricca di simboli. Il mio è stato un viaggio ed una ricerca personale di quei simboli che costituiscono i frammenti che compongono il quadro della condizione e del destino di Roma.
« Roma mi fa pensare a un uomo che si mantenga col mostrare ai viaggiatori il cadavere di sua nonna» (J.Joyce)
Questo posto ha il viso di una venere ed il culo di una vecchia puttana: cadente e avvizzito, è schiavo di un passato che non vuole passare. Il dettaglio più insignificante nasconde una simile condanna.
Qui, c’è chi sente un triste presagio e si prende quelle libertà che si concedono solo ai matti e ai moribondi. Sono questi “eletti” che mi hanno svelato il segreto: Qui si muore domani. Ognuno di loro affronta il domani con le proprie armi, i più arditi se ne fanno beffe.
Forse, è un luogo che non esiste. Domani non succederà nulla, sarà tutto come prima e così tra cento, mille giorni. Tutto come prima. Qui.